L’altra sera, a caldo, scrivevo di aver avuto la pelle d’oca nel leggere certi passaggi delle notizie di stampa riguardanti la chiusura delle indagini delle già note vicende sulla Sanità valdostana. Il susseguirsi di notizie e indiscrezioni, però, è proseguito anche nella giornata di ieri.
Lo scrivevo l’altro giorno e lo ripeto anche oggi, non è forse il caso che l’Amministrazione faccia chiarezza al suo interno nell’interesse dei propri utenti e della credibilità dell’Azienda USL medesima, pur a fronte della mancanza di reati così come appurato dalle Autorità competenti?
Non credo che si possa fare finta di nulla, perché quando si parla di Pubblica Amministrazione (e relative diramazioni collegate..) – ancor di più oggi – anche nel metodo e nei processi aziendali non possono mai venire meno i principi di efficienza, economicità delle scelte, terzietà delle valutazioni e trasparenza degli atti adottati.
Credo, invece, che l’Istituzione debba approfondire certi passaggi, note vicende, ruoli e responsabilità nel suo primo interesse e di quello di tutta l’utenza finale. Non può esserci ombra di dubbio alcuna sulle modalità di “governo” e di spesa della Sanità pubblica. Il fatto che non siano stati riscontrati reati è senza dubbio positivo, ma c’è dell’altro su cui è necessario fare le dovute considerazioni.
A titolo personale – ma ovviamente condividerò la cosa all’interno del mio Gruppo – credo che nell’interesse dell’Amministrazione – nonché anche degli amministratori, dirigenti e soggetti direttamente coinvolti nelle vicende – sia necessario dar corso ad una attività di analisi che metta nero su bianco problematiche e criticità con l’obiettivo tra l’altro di proporre correttivi utili per il futuro (un esempio su tutti: le procedure per le assunzioni interinali..).
Sì, credo che sia necessario valutare l’opportunità di costituire una commissione d’inchiesta dedicata a tale scopo al più presto.