E’ un vero peccato che il Presidente del Consiglio Bertin non abbia consentito alla consigliera Guichardaz di poter terminare il proprio intervento nella fase iniziale dello scorso Consiglio regionale. Un vero peccato, perché così forse si avrebbe avuto il tempo e il modo di fare chiarezza.
Sì, una chiarezza utile non soltanto a noi 35, bensì a tutta la Comunità valdostana. Perché ad oggi, tra il comportamento d’Aula e le dichiarazioni a mezzo stampa nessuno ha capito dove siano collocate le consigliere Guichardaz e Minelli. Diciamolo meglio, lo si è capito: a metà strada tra la maggioranza e la minoranza.
Una geometria variabile che cambia in base alle necessità. Contro le croci blu di Cime bianche, ma a favore di tante altre cose. Così come sulla questione idrogeno. Eh sì, perché a fronte della modifica di legge scaricata dalla Giunta regionale alla Commissione competente (in settimana) per dare copertura finanziaria alla legge “per una ferrovia moderna e un efficiente sistema di trasporto ecosostenibile con utilizzo di trazione a idrogeno”, ecco ricordare che a suo tempo loro avevano già sottolineato la “mancanza” delle disposizioni finanziarie.
Pur volendo tornare sulla questione “copertura finanziaria” a tempo debito (con calma e con più elementi, ma non mancheremo di certo), mi chiedo quale sia il senso del loro permanere in maggioranza (o no) se quella tanto criticata legge (e relativo percorso di definizione) sia di fatto stata sostenuta dalla maggioranza della maggioranza, di cui pare facciano ancora parte.
Sì, insomma, gli stessi partner di Governo da cui vorrebbero risposte. Ma quindi, oggi/domani, il piede in quale scarpa sta?