Come è stato ricordato oggi in IV Commissione è tra gli obiettivi del programma di legislatura del Governo Lavevaz quello del potenziamento della ferrovia valdostana. Ora, per chi ha avuto modo di leggere nel dettaglio il programma presentato non sarà sfuggita, come per tanti altri punti e dossier, la particolarità dello stile “vago e indefinito” di certe scelte. Eh sì, perché potenziare la ferrovia vuol dire niente e vuol dire tutto.
Come già nel luglio 2019 avevamo avuto modo di dire – e lo ripeterò senza sosta – non aveva e non ha senso approvare un Piano strategico degli interventi senza aver prima approvato il relativo Piano regionale dei trasporti. L’attuale Assessore e relativi accoliti extra-consiliari insistono nel dire che la strategia è chiara e in tal senso si sta lavorando. Bene, anzi benissimo, ma prendiamo per esempio quel che è della Aosta-Pré-Saint-Didier-&-Courmayeur.
Domanda semplice: ad oggi abbiamo deciso cosa fare?
Risposta semplice: no!
Perché nel Piano regionale dei trasporti sono indicate più di una soluzione per quel che riguarda quella linea, con stime di costi, opportunità e problematiche annesse che però meritano approfondimenti ad hoc per valutarne la fattibilità (e l’investimento). Senza dubbio la soluzione del TRAM-TRENO pare essere quella che – dalle prime stime – è più vantaggiosa, ma sono per l’appunto stime. Nulla è deciso.
Faccio una dovuta precisazione: io non sono contrario a collegare Aosta ad Entrèves con un moderno e valido (dal punto di vista del costo/opportunità) sistema di trasporto pubblico. Lo dico a chi mi sta accusando (come accusa il mio Gruppo) di non volerlo. Come nel 2019, anche oggi vogliamo evitare che la gente venga presa per il naso con proclami e magari pagine di giornale “con le spunte” come fu ai tempi dell’appoggio che Rete Civica diede al Governo Fosson (qualcuno se lo è dimenticato?).
Le nostre iniziative in Consiglio regionale sono state volte a verificare ed appurare la fattibilità e le caratteristiche di quello che si sta dicendo. Eh sì, perché l’Assessore ai trasporti un giorno parla di riattivare la linea ferroviaria sino ad Arvier e l’altro di prolungarla sino a Courmayeur. Ma con che soldi, con che progetti e (soprattutto) con che partner? Eh sì (terza volta), la linea su cui dovremmo fare i lavori non è nostra e i terreni che vanno a Courmayeur chissà di chi sono.
Ecco la realtà dei fatti: ad oggi non c’è la strategia complessiva, bensì l’intenzione di procedere con costosi tacconi. Ha senso, infatti, chiedere nei contributi al Recovery Plan 40mln di euro per la riattivazione della Aosta-PSD se poi decidiamo di realizzare (un prossimo domani) una linea di TRAM-TRENO? Ha senso chiederne altri 80 per la completa elettrificazione della linea (dopo anni e anni di estenuanti attese), mentre le tecnologie dell’idrogeno e delle batterie (e relative stazioni di ricarica) procedono spedite verso il futuro? Questo è un aspetto molto interessante, perché mentre noi sogniamo gli stanziamenti di bilancio e i progetti definitivi, il mondo va avanti e potremmo forse scoprire che qualche minuto in più potremmo ottenerlo con la semplice scelta di una nuova tecnologia (per l’appunto l’idrogeno o le batterie), magari anche con una spesa ed interventi ben minori (il risparmio potrebbe persino permetterci di usare futuri fondi per il raddoppio della linea..).
Insomma, 100 giorni sono passati, ma dopo tanti proclami e mancate discussioni sul tema in Consiglio, oggi la IV Commissione ha varato una serie di audizioni chieste dai commissari di maggioranza. Una ulteriore domanda però è lecita: tutto ciò serve per arrivare ad una decisione o risolvere questioni interne alla compagine di Governo/maggioranza tra il nuovo Assessore e chi nel passato dettò le linee strategiche di sviluppo (o non sviluppo) della nostra ferrovia?