Mai sottovalutare le norme di salvaguardia. Negli ultimi giorni mentre qualche media locale si dilettava a raccontare le presunte trame di un ennesimo cambio di maggioranza regionale, la massima Corte ha emesso una sentenza, la n. 27 del 27 febbraio 2024, che deve farci ulteriormente riflettere sul futuro della nostra Autonomia. Rettifico, forse meglio dire sui futuri rapporti tra Roma e Aosta. Questo al di là delle parti politiche tempo per tempo presenti nelle rispettive sedi.
I contenuti della sentenza n. 27
In estrema sintesi, con la sentenza n. 27 la Corte costituzionale ha dichiarato non fondato il ricorso promosso dalla nostra Regione contro le disposizioni della legge di bilancio per il 2023 che hanno istituito e disciplinato un contributo di solidarietà temporaneo a carico dei soggetti che esercitano determinate attività nel settore dell’energia. Questo senza la previsione di assegnare alla stessa Regione il relativo gettito percepito nel suo territorio. Un contributo molto simile a quello previsto dal decreto legge 21 marzo 2022, n. 21 (poi convertito con legge 20 maggio 2022, n. 51) in cui però, tra i vari commi vi era il “5-bis”, con cui per l’appunto il “prelievo solidaristico straordinario” è stato attribuito alle Regioni a Statuto speciale ed alle Province autonome.
Come si evince chiaramente dal comunicato stampa emesso dalla Corte Costituzionale, di cui si riporta l’estratto centrale, non vi può essere una interpretazione estensiva o analogica delle previsioni contenute nella legge di bilancio per il 2023 (art. 1, c. 115-119). Tra le pieghe della legge di bilancio questa volta non c’è traccia di alcuna norma di salvaguardia.
Il tema è complesso e sicuramente giornalisticamente meno attraente rispetto a voci, vocine ed invenzioni utili a fare réclame già dai titoli degli articoli. Ma deve farci capire ancora una volta che non si può abbassare la guardia su norme fondamentali come quelle della legge di bilancio dello Stato. Dico questo perché con le entrate del primo “prelievo solidaristico straordinario” furono finanziati interventi non di poco conto in sede regionale.
Non è il momento di distrarsi
Al di là dei proclami e delle battaglie sul pedigree autonomistico o meno, quel che conta è, invece, tenere alta la guardia ed esserci (attivamente) quando si costruiscono e discutono provvedimenti importanti come in questo caso. Altrimenti, il treno passa e poi è difficile, se non impossibile, riprenderlo.
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