È possibile che a poche ore da un nuovo giorno nessuno sapesse di che colore sarebbe stata la propria Regione?
È possibile che ancora una volta ristoratori, operatori commerciali, etc. non sapessero cosa fare in vista dell’indomani?
È possibile che l’esperienza del primo lockdown nulla abbia portato di utile a chi sta gestendo oggi l’emergenza?
No, non è possibile. Ma quello che lascia ancor più stupiti, amareggiati e incazzati (sì, incazzati) è il fatto che è così dal primo minuto. Nulla di nuovo, nulla di eccezionale. Senza dubbio siamo di fronte ad una situazione emergenziale e in evoluzione costante, lo diciamo ormai sempre, ma non è possibile che scelte di questo tipo arrivino la notte o l’indomani senza alcuna chiara comprensione per tutti: imprenditori, lavoratori, associazioni di categoria, etc.
Lo Stato chiede (e impone) pesanti sacrifici da mesi, senza dubbio nell’interesse della nostra salute (e ci mancherebbe, dato che qualcuno quasi ne parla come una amorevole concessione..), ma qualcosa non va nel rapporto Stato-Cittadino e Stato-Imprenditore. Nessun rispetto dei tempi, nessun rispetto dei ruoli e nessun rispetto nel rapporto costo-ristoro. Insomma, nulla di nuovo.
Ora ci troviamo di fronte ad una crisi di governo al buio dove i due principali contendenti si stanno giocando molto semplicemente il proprio futuro elettorale. Renzi sa che andando avanti così IV sarebbe a serio rischio, quindi meglio rilanciare o andare all’opposizione e riorganizzarsi, mentre Conte quasi quasi preferirebbe essere affondato al voto in Senato così da poterci costruire un refrain utile al lancio della sua prossima campagna elettorale.
Il tutto mentre l’Italia intera non ha certezze su tempi e ristori, insomma sul proprio futuro.
Sarà una settimana interessante..