La guerra in Ucraina ha determinato la fuga dal gas russo. Quel 40% del gas consumato in Italia, dopo la guerra, va sostituito. Ecco che così è iniziato un doppio livello di strategia a breve termine, perché i consumi non si possono certo interrompere, fatta di nuovi accordi di fornitura (vedi Algeria) e di sostituzione del gas con il GNL (l’ormai famoso gas naturale liquido). Ecco che così insieme agli USA altre realtà si sono inserite nella partita. Realtà come il Qatar che oggi copre il 16% di tutte le esportazioni di gas naturale liquido dirette all’EU.
Cambiano i tempi, cambiano le esigenze, cambiano i fornitori. La conclusione però è sempre la stessa, dipendiamo da qualcuno. Nel corso di un convegno a cui ho partecipato recentemente il problema si è confermato ulteriormente. In sintesi, l’Italia resta il paese più “metanizzato” dell’EU e, almeno nel breve termine, le fonti alternative non possono certo sostituire questa dipendenza da un giorno all’altro.
Fonti
[1] https://www.ilsole24ore.com/art/l-europa-fa-pieno-gas-liquefatto-ma-quinto-arriva-russia-AEaPNsFC
[2] https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/ispitel-qatargate-i-confini-delletica-37092