Siamo giustamente tutti concentrati su quanto avviene giorno dopo giorno in Ucraina. Da tempo “ci siamo” dimenticati della Libia [1]. Non tutti ovviamente, ma possiamo dirlo di vari media nazionali e non solo (e non se ne capisce il perché). Allo stesso modo la Siria che viene solo timidamente considerata nel dibattito mainstream [2].
Libia e Siria sono due aree dove la Turchia di Erdogan ha di fatto sostituito altri attori nazionali e stretto tra l’altro un rapporto con la Russia tutt’altro che chiaro. Ugualmente nei Balcani, dove la questione del Kosovo si sta risvegliando, ecco apparire la Turchia nei rapporti di equilibrio tra contendenti.
In tal senso, i più si sono forse persi le dichiarazioni del presidente serbo Vucic che giorni fa, al 60esimo Consiglio Generale dell’Assemblea Parlamentare della Cooperazione Economica del Mar Nero, ha detto “La Serbia vede la Turchia come un partner nel mantenimento della pace e della stabilità nei Balcani occidentali” [3].
La Turchia sta “manovrando” da tempo nel panorama mediterraneo, non ultime furono le questioni relative allo sfruttamento di giacimenti di risorse energetiche al largo di Cipro [4].
La Turchia è un membro della NATO e un partner commerciale importante per molti paesi europei, così come le comunità turche rivestono non poca importanza in varie realtà comunitarie (Germania in primis). Insomma, i Balcani rischiano di vedere aumentata l’influenza che oggi rivesta la Turchia in quell’area. Per questo occorre prestare non poca attenzione alle sue attuali e prossime mosse.
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Fonti
[2] https://insideover.ilgiornale.it/dossier/guerra-in-siria-oggi-2022
[4] https://formiche.net/2022/11/accordo-turco-libico-parlamento-ue/
