Regionalizzare l’IMU. Rispetto al panorama delle Speciali, la nostra Regione, insieme a Sicilia e Sardegna, non ha ancora una norma di attuazione specifica che definisce i rapporti di interlocuzione finanziaria con lo Stato centrale. Il disegno di legge n. 162 (Disposizioni urgenti in materia di finanza locale. Modificazioni alle leggi regionali 7 dicembre 1998, n. 54, 2 agosto 2023, n. 12 e 19 dicembre 2023, n. 25) non fa altro che mettere una pezza sul punto.
Ben venga dunque la definizione di un sistema integrato di finanza locale ma questo dovrebbe logicamente portare alla revisione di tutta la finanza che riguarda i rapporti con gli enti locali, obiettivo inserito nel DEFR. Chissà se verrà realizzato in questo scorcio di fine Legislatura. È necessario un riordino dei fiumi e fiumiciattoli delle tante leggi di settore che devono essere organizzate in un’ottica di organicità e integrazione. Bisognerà poi anche mettere seriamente mano all’aggiornamento della legge 48/1995 che è datata e deve tenere conto delle pesanti evoluzioni normative in materia. Non si tratta di fumose discussioni teoriche per addetti ai lavori ma di ragionare su un sistema il cui effetto si riverbera concretamente sulle imposte e tasse che pagano i cittadini.
Rassemblement Valdôtain con un ordine del giorno ha provato a stimolare il Governo regionale per sfruttare questa opportunità e avviare così il percorso per la completa regionalizzazione dell’IMU, andando oltre la norma di attuazione 184/2017 in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e regionale. Spiace che la proposta non abbia trovato il sostegno politico della maggioranza (nonché anche di altri che spesso si professano come “veri autonomisti”). Da parte nostra l’obiettivo resta e resterà anche una delle nostre priorità programmatiche.
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