Poker mania

Poker mania

Poker mania 1920 2560 Stefano Aggravi

Poker mania. Notizia di ieri la Casinò de la Vallée ha promosso un avviso di ricerca per l’organizzazione di tornei di poker. Viste le passate esperienze ci sarebbe da chiedersi (a freddo) se sia tornata la poker mania in quel di Saint-Vincent. Ma meglio lasciar perdere i brutti ricordi e concentrarsi sul presente e futuro della Casa da Gioco. Particolare è anche la tempistica che sembra quasi dire il contrario di quanto emerso nelle ultime sedute del Consiglio Valle.

Già, perché a chi chiedeva conto della possibile organizzazione di tornei di poker presso il Casinò, la risposta pareva tutt’altro che positiva. Invece, almeno così pare, la volontà è un’altra. Oltremodo singolare è un passaggio dell’avviso che rimanda in ultimo “all’esame e all’autorizzazione della Giunta regionale” il definitivo via libera all’organizzazione dei tornei. Qui sorgono spontanee due domande.

La prima: i tornei che si intendono organizzare non sarebbero quindi di natura “sportiva” (mi perdoneranno gli esperti, ma cosa ben diversa, anche in termini giuridici, è organizzare un torneo a premi fissi piuttosto che un’altra tipologia di fatto assimilabile al gioco d’azzardo tout court)?

La seconda: la Giunta regionale è stata preventivamente informata? Questa seconda domanda la pongo perché a sentire quanto detto dal Presidente nel corso del Consiglio Valle dell’11 luglio scorso i rapporti tra Palazzo Deffeyes e viale Piemonte sono sostanzialmente improntati nel reciproco rispetto dei ruoli di Azionista e Partecipata. Un miracolo mi verrebbe da dire rimestando a tempi passati.

Gli operatori turistici locali sono stati coinvolti?

Non è certo mia intenzione criticare la scelta di organizzare tornei di poker a Saint-Vincent, anzi. Questi sicuramente potrebbero avere anche interessanti ricadute sulla località termale e comuni limitrofi (e in tal senso mi auguro che vengano giustamente coinvolti anche gli operatori turistici locali). Ma per quanto è del Casinò, così come si è tra l’altro avuto modo di approfondire nel corso dell’audizione sullo studio promosso da Finaosta, si sa benissimo che gli introiti non sono pari a quelli di altri giochi, così come la tipologia della clientela tra gioco tradizionale ed elettronico e quello delle carte è ben distinta.

In sintesi

Alla luce di queste brevi considerazioni, mi chiedo che senso abbia oggi promuovere una iniziativa di questo genere senza aver deciso quale futuro dare alla Casinò. Allo stesso modo mi chiedo cosa sia cambiato da un Consiglio Valle all’altro e soprattutto quale sia davvero oggi il dialogo (più o meno dichiarato) tra Azionista e Partecipata.