Quale direttore per l’Office Régional du Tourisme? Nel corso della scorsa settimana, da notizie di stampa, si è appreso che la selezione per l’individuazione del nuovo Direttore dell’Office du tourisme è sostanzialmente andata in bianco. Nessuno dei candidati aveva i requisiti richiesti.
Tutto da rifare! Sì, ma con una novità anticipata dai giornali ovvero che il prossimo bando sarà “alleggerito” non prevedendo più tra i requisiti la conoscenza certificata della lingua inglese. Una “novità” spiegata dal fatto che l’incarico del direttore non ne avrebbe (in sintesi) bisogno, perché “i rapporti con le agenzie sono di competenza del front office” dell’Office.
Non volendo entrare minimamente nel dettaglio dei contenuti del vecchio bando (così come di quelli del nuovo) resto sinceramente stupito dal fatto che il legale rappresentante del principale braccio operativo del Turismo valdostano possa non conoscere l’inglese (i.e. uso questo verbo perché nelle selezioni le certificazioni servono a dimostrarne prima di tutto la conoscenza). Ripeto, non è mia intenzione criticare o fare considerazioni sulle altre scelte discrezionali fatte da chi oggi ha la responsabilità di governo e di questa delega, ma credo davvero che non abbia senso far passare un messaggio che rischia di essere ancor più fuorviante.
Non voglio neppure sapere se tra le cause di non idoneità dei candidati vi fosse anche la parte linguistica. Credo, invece, che un messaggio di questo tipo non sia positivo anche nei confronti di chi ogni giorno investe e vive di turismo. Così anche, allo stesso modo, dato che viviamo proprio di messaggi e informazioni sintetiche e dirette, mi chiedo che effetto questa scelta potrà avere sui giovani che in questo settore vogliono o vorranno lavorare.
Assessore ci ripensi!
Al di là di ogni possibile e potenziale querelle politica o posizione di qualsivoglia sorta, faccio un sincero invito all’Assessore competente di rivalutare tale scelta. Oggi, nel 2023 e oltre, non possiamo far pensare che chi fa turismo, chi sovrintende all’esecuzione delle politiche regionali del turismo non debba parlare inglese. Assessore ci ripensi!
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