Nei giorni scorsi la Giunta regionale ha approvato il testo finale della Alleanza per un lavoro di qualità nella Regione Autonoma Valle d’Aosta che oggi verrà sottoscritto dalle parti coinvolte. Il documento è anche frutto del contributo delle varie associazioni di categoria e rappresentanze sociali componenti il Consiglio politiche del lavoro.
Nella giornata di ieri ho comunicato ai colleghi del Consiglio la mia non partecipazione alla cerimonia di oggi, in linea con l’atteggiamento sinora tenuto sul tema. Come ho già avuto modo di dire più volte, nonché confermare nel dicembre scorso nell’ambito della discussione sul Documento di Economia e Finanza Regionale 2023-2025, per quel che mi riguarda i dubbi sul punto sono tanti. In particolare credo che definire un ulteriore documento di impegno, seppur condivisibile in molte sue parti, nulla aggiunga alle necessità del momento e ai bisogni indotti dall’evoluzione del mondo del lavoro locale (e non soltanto) oggi in atto.
Riporto di seguito il passaggio sul tema esposto nella Relazione di minoranza da me presentata nel corso della discussione sul DEFR 23-25 del dicembre scorso.
“… Da tempo le varie componenti del Consiglio politiche del lavoro stanno trattando la forma, ed in parte anche la sostanza, del documento denominato “Alleanza per il lavoro di qualità” con proposte e suggerimenti di varia natura. Sino ad oggi ho cercato di comprendere quale potesse essere il fine ultimo di questa sorta di impegno per il futuro, ma soprattutto quali prospettive potesse dare al mercato del lavoro ed in generale al nostro sistema produttivo e dei servizi. Ecco, al di là di tante parole e di certi contenuti proposti che ritengo – rispettabilissimi per la carità – ma anche fuori luogo per le finalità di questo documento, credo che non si possa prescindere dal suo naturale collegamento al nuovo Piano Politiche del Lavoro ed ad un orizzonte temporale ben definito e tutt’altro che di medio e lungo periodo. Siamo noi oggi in grado di fare previsioni che vadano oltre l’anno, il triennio – al massimo – di riferimento? Credo di no, e proprio per questo penso che al di là degli impegni che si prenderanno occorrerà per l’appunto prevedere adeguate risorse a supporto di misure concrete volte a sostenere l’occupazione – in qualsiasi forma, purché di qualità -, nonché definire nuovi meccanismo di collaborazione e incontro tra gli operatori dei vari settori economici e sociali con un processo che ne consenta una periodica messa a punto ed aggiornamento alla bisogna. Non possiamo più permetterci di prendere decisioni o definire documenti ingessati e statici nel tempo con il solo obiettivo di difendere posizioni di merito o mero principio.“
Relazione di minoranza ai d.d.l. 82 e 83 del dicembre 2022
Detto questo credo che sia quanto più necessario lavorare nei prossimi tempi per capire concretamente quale sia oggi la necessità reale di lavoro (i.e. domanda) nella nostra Regione e soprattutto comprendere che cosa manchi in termini di appetibilità (i.e. offerta) ed anche di volontà, per rilanciare l’occupazione dopo gli eventi degli ultimi anni.
Le criticità che ci attendono si possono anche risolvere con gli impegni, ma credo, soprattutto e necessariamente, con misure concrete.
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