Nord, tasse e federalismo sono le tre priorità su cui la Lega deve puntare per recuperare il terreno perso. Non è un problema che nasce dai soli risultati delle ultime elezioni amministrative, è da un po’ che le cose non vanno. Ha ragione Luca Zaia che, a freddo, punta l’attenzione sulla questione identitaria, sul prodotto. Non ha senso correre dietro al tuo principale competitor (soprattutto se è di area..) se il tuo cliente poi non ti capisce.
E questo fa combo con il vero grande risultato che dovrebbe preoccupare tutto il centrodestra. L’elettorato di area piuttosto che “votare male”, preferisce non andare a votare. Il famoso voto con i piedi di cui tanti parlano, ma che nessuno ha capito fino in fondo. In gran parte, va detto senza troppi mezzi termini, non è un voto “militante” e per questo va ricercato nell’astensionismo. Certo, non tutto l’astensionismo si può riferire al centrodestra, alla Lega, ma in gran parte sì. Così come molti “militanti” della media ed ultima ora si sono ricollocati a destra, anche al Nord.
“Anche nelle aziende, dal punto di vista manageriale, non c’è nulla di peggio che distogliere l’attenzione dal tuo prodotto per guardare quello del concorrente”
Luca Zaia, intervista al Corriere della Sera
Ma dunque, che fare? Proprio come ha detto il Governatore del Veneto, e come ho rilanciato io nel corso della nostra Assemblea della scorsa settimana, occorre dare nuova linfa al nostro prodotto storico fatto di Nord, lotta alle tasse e federalismo.
Questo – dico io – ad ogni livello di Governo (e di opposizione). Non c’è tempo da perdere, non c’è occasione da sottostimare. Attenzione al prodotto e ritorno a quell’identità che non deve proprio cambiare devono guidarci nei prossimi mesi.
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