Chi come il sottoscritto è stato accusato, tempo fa, di fare del mansplaining sulla tematica della tampon tax non si stupisce più di nulla.
All’epoca qualcuno pretendeva di difendere i diritti delle donne lodando sistemi fiscali a suo dire rispettosi delle stesse (dimenticandosi però di approfondire la reale condizione di quelle donne, mentre in questi giorni dalla stessa parte politica (e non solo) si augurano trattamenti speciali a chi per scelta di vaccino proprio non ne vuole sentir parlare.
Senza dubbio la paura dello scivolamento verso la zona rossa può spiegare ogni cosa. Sì, in particolare per chi rappresenta il settore turistico. Ma un rappresentante delle istituzioni come l’Assessore al Turismo, certe frasi, certi toni, certe pubblicazioni social non dovrebbe proprio farle. Così come anche altri suoi colleghi che con questa polemica sembrano davvero averci preso gusto.
Fa poi specie vedere che queste parole provengano proprio da quella parte politica che negli ultimi anni si è fatta campione del contrasto alla violenza verbale. Quelli pronti a puntare il dito contro l’avversario politico per qualsiasi tipo di affermazione fatta, per cui si finisce sempre a voler trovare della brutalità.
Fa poi ancor più specie vedere che certe affermazioni provengano da chi rappresenta istituzionalmente anche quelle persone obiettivo delle assurde frasi. Eh sì, perché come lo ha dimostrato il web la replica è venuta proprio da chi, tra l’altro, si era pure candidato con lo stesso odierno Assessore al Turismo.
In sintesi, ha senso alimentare un clima già di per sé infame come quello che stiamo vivendo, intriso di regole spesso assurde e che di giorno in giorno finisco per sembrare per sino masochistiche?
No, soprattutto da parte di chi ha il dovere di rappresentare l’intera comunità Valdostana.