In queste ultime ore sta crescendo la preoccupazione per l’evoluzione della pandemia e le sue conseguenze. Siamo tutti memori di quel che è stato il recente passato e delle misure di contenimento che hanno non pochi effetti sulle nostre vite e sulla nostra economia. Due anni in cui ne abbiamo viste di ogni colore tra restrizioni e misure di sostegno che non sempre hanno sortito i risultati attesi.
In queste ultime ore dell’anno 2021 voglio condividere con voi un ulteriore dato che da qualche mese sto monitorando con ancor più attenzione: l’andamento dell’inflazione. Come si può vedere dal grafico sopra riportato il suo andamento è in forte crescita e tra le componenti di maggior peso vi sono per l’appunto i costi dell’energia e dei trasporti. Due settori fortemente interconnessi e strategici per il funzionamento di tutti gli altri.
L’aumento dei costi dell’energia (ed in generale di tutte le utenze) si è già sentito in questi ultimi mesi del 2021, ma rischia davvero di avere un impatto devastante sul prossimo anno. Inutile blaterare di transizione ecologica e politiche di sviluppo green se poi il rovescio della medaglia è il rischio che tutto ciò non si possa fare. Accetto senza dubbio le critiche che arrivano dai gretini, ma le soluzioni mancano e alla fine dovrà per forza vincere quel pragmatismo che contraddistingue chi ha sino ad oggi creduto nella old economy.
Come diceva l’ex primo ministro cinese Wen Jiabao
“l’inflazione è come una tigre: una volta fuori dalla gabbia, è molto difficile convincerla a rientrarvi”
e questo è il vero problema. Sicuramente per chi vede l’economia in altri termini (rispetto a chi scrive) la crescita dell’inflazione non è poi un gran problema. Ma così non è e, soprattutto in questa fase di incertezza, la cosa mi preoccupa non poco.
Non posso certo dirmi ottimista per questo 2022, ma Vi auguro ogni bene mantenendo salda l’attenzione sull’andamento delle inflazione nell’Area Euro.
#staytuned