Nel corso dell’ultimo Consiglio regionale, proprio in concomitanza con la giornata mondiale della Terra, è arrivato il verdetto della Corte Costituzionale sulla legittimità dell’art. 21 della legge regionale 3/2020. Una sentenza che de facto sterilizza le modifiche apportate nella scorsa consiliatura sulla gestione dei rifiuti speciali provenienti da fuori Valle. Un provvedimento che mette un punto a capo sulle vicende relative alle discariche di Pompiod e di Chalamy.
La seduta di III Commissione consiliare di domani permetterà di approfondire meglio il contenuto della Sentenza e il prossimo futuro delle attività in argomento. Certo è che in (estrema) sintesi la Suprema Corte ha rilevato come l’Ente Regione abbia di fatto stabilito il fabbisogno regionale di rifiuti (speciali), sia con riferimento alla domanda interna che a quella extraregionale, per legge al di fuori degli strumenti di pianificazione – vedi piano regionale dei rifiuti – previsti dal codice dell’ambiente.
In ulteriore sintesi, un conto sono le sospensioni dei processi di rinnovo e autorizzazione delle concessioni nell’ambito delle procedure di aggiornamento dei piani dei rifiuti, un altro è farlo (“cristallizzando” l’esistente situazione) per legge.
Le audizioni di domani saranno utili non soltanto a comprendere meglio il significato e le conseguenze di questa Sentenza, bensì anche capire cosa e come si potrà agire sull’esistente situazione (al di là delle facili promesse fatte da qualcuno) anche alla luce della proposta di legge n. 15 già depositata dal gruppo progressista.
Che cosa si può e come si potrà fare nel concreto dei termini di legge, al di là della facile retorica di alcuni, deve essere necessariamente approfondito.