L’avvio del percorso di adozione del Piano politiche del lavoro 2021-2023 (PPL) rappresenta un importante passo avanti nel dotare la Regione di uno strumento di programmazione che mancava da tempo. L’analisi dell’andamento del mercato del lavoro valdostano e l’identificazione dei relativi fabbisogni occupazionali permetterà di meglio definire l’offerta formativa ed i relativi strumenti messi in campo dalle strutture regionali di politica del lavoro.
Personalmente sono contento che un percorso avviato nel novembre/dicembre 2018 e che ha attraversato le varie vicissitudini politiche e pandemiche possa finalmente concretizzarsi con l’apporto di tutti gli attori che compongono il Consiglio politiche del lavoro. La scelta di identificare tra le priorità di azione il rinnovo del modello organizzativo dei Centri per l’impiego, la definizione dello strumento delle unità di crisi per la gestione delle crisi aziendali e il rilancio dei voucher formativi rappresentano, a mio modesto parere, tre aspetti caratterizzanti del Piano.
Vero è che, a seguito dell’approvazione definitiva, occorrerà dare attuazione concreta al PPL definendo un Programma di interventi strutturato ed adeguatamente finanziato sulla base della relativa programmazione. Al contempo però occorrerà, così come ho già avuto modo di dire in seno al Consiglio politiche del lavoro, adottare anche uno strumento di monitoraggio del PPL (e del relativo Programma) al fine di valutarne, tempo per tempo, stato di attuazione ed efficacia nel rispondere alle esigenze richieste dal mercato valdostano.
Al contempo, credo sarà importante avviare al più presto una riforma della formazione professionale secondaria, così come avviare anche collaborazioni con le realtà ITS a noi prossime, così da poter ridisegnare in senso moderno l’intero modello valdostano della formazione professionale e produttiva.