Nel prossimo Consiglio regionale discuteremo il disegno di legge n. 19 relativo alla sospensione della quota capitale delle rate dei mutui regionali. Un provvedimento del tutto similare a quanto già fatto nella prima legge “anti Covid-19” nel corso del primo lockdown del 2020. Un intervento necessario per evitare che tante famiglie e imprese possano finire nella famigerata segnalazione in Centrale dei Rischi a fronte dei mancati pagamenti. Non ci sono, infatti, per tanti valdostani soltanto le bollette e le spese varie da pagare ma anche le rate del mutuo.
Come ha già annunciato il Governo regionale, tra le disposizioni finali del testo di legge si prevede anche una forma di rinegoziazione che consente di poter allungare il piano di ammortamento fino ad un massimo di cinque anni. Una misura utile che tra l’altro avevamo proposto con un ordine del giorno nel corso del dibattimento sul bilancio di previsione della Regione del dicembre scorso. Ma questo non basta! Ci sono infatti, tra le tante, due situazioni che è bene tenere in considerazione per evitare che possano peggiorare ulteriormente.
La prima è la mancanza di liquidità a cui molte famiglie e imprese dovranno far fronte. Perdita o sospensione del lavoro, ammortizzatori sociali che non bastano e situazioni “limite” già presenti, oggi ancora più pericolosi di quanto avvenuto nel 2020. Per queste situazioni occorrerà mettere in campo misure di sostegno rapide e finanziariamente solide. Il tempo scorre e non sappiamo più come dirlo!
La seconda riguarda le tante attività, soprattutto del settore turistico-ricettivo, che già presentavano situazioni “limite” o di difficoltà nel corso del primo lockdown, ma che in molti casi avevano attivato un serio percorso di uscita dalla red zone. Realtà che a causa della mancata stagione invernale vedono oggi quel percorso violentemente pericolante. Stiamo parlando di realtà che non potranno beneficiare dell’aiuto fornito dal disegno di legge che andremo a discutere e per le quali occorre fare dell’altro. E’ in corso di espletamento il percorso amministrativo della proposta di legge sulla crisi d’impresa che ho depositato con i miei colleghi di Gruppo. Uno strumento che se fosse già stato attivo si poteva utilizzare anche per queste situazioni.
Io credo, però, che ci possa essere lo spazio per altre misure a più breve termine. Sicuramente anche in questo caso occorrerà far fronte alle disposizioni europee sugli aiuti di Stato, ma nell’ambito dell’emergenza Covid-19. Una sorta di mini piano di “ristrutturazione” a breve termine che possa costituire la base utile per ottenere l’aiuto e rispettare normativa bancaria ed europea. In Consiglio chiederemo che questa possibilità venga studiata e messa in campo al più presto!