Impianti a fune: basta con le false aspettative!

Impianti a fune: basta con le false aspettative!

Impianti a fune: basta con le false aspettative! 1200 900 Stefano Aggravi
Non mi sono mai preoccupato troppo di passare per menagramo e così è stato anche nelle scorse settimane quando è arrivata la notizia dell’aggiornamento al 18 gennaio della data a partire dalla quale, previa approvazione del relativo protocollo, si sarebbero poi potuti aprire gli impianti di risalita. 

Alla notizia avevo voluto semplicemente far notare come la data del 18 gennaio altro non fosse che un aggiornamento alla precedente, senza alcuna impegnativa di riapertura. Ricordo anche uno scambio di tweet con il nostro senatore in cui mi chiedeva (un po’ retoricamente) se fossi tra i tifosi della riapertura o no. Ovviamente la mia risposta fu positiva, l’ho sempre detto, ma il senso della mia dichiarazione resta, il tifo meno!
Ma oggi le indiscrezioni ci fanno presagire l’ennesimo rinvio o meglio ri-aggiornamento della data di apertura e così le cose si complicano ulteriormente. Ha senso riaprire dopo la data del 18 gennaio? La stagione si accorcia sempre di più, i confini regionali restano chiusi e il protocollo di sicurezza manco è stato considerato dal famigerato CTS. Che fare dunque?
Mi ripeto: serve un piano B che tenga conto di cosa succederà alle società di impianti a fune (e non sto parlando soltanto della Valle d’Aosta) ed a tutto il settore economico collegato. Nell’immediato poi c’è un grosso problema di liquidità che sicuramente mancherà alle varie società a fronte delle spese comunque sostenute (anche per le sole aperture dedicate agli atleti) a fronte di una legislazione molto stringente sulle possibilità di intervento pubblico (vedi Legge Madia). 
Che fare dunque? Tifo e retorico stupore locale a parte (perché chi governa con il PD poco altro può dire senza conseguenze..) non si può più aspettare altro tempo e altre indiscrezioni. Si lavori sin da subito ad un piano dedicato per tutto il settore (già a livello regionale), perché anche in caso di tardiva riapertura il costo complessivo del lockdown sarà salatissimo ed anche vitale per molte realtà.